Appunti di viaggio, Yunnan – Cina Meridionale, novembre 2013

 

YUNNAN PROVINCE… dove vive oltre un terzo delle etnie del paese e dove i paesaggi si susseguono dalle valli, alle colline fino alle vette del Tibet, varietà di culture, le risaie, le terre colorate, la pesca coi cormorani…cento motivi per cercare di conoscere un po’ questa regione della Cina, ancora “sconosciuta” a molti.

Usciti da Kunming incontriamo zone rurali e campi coltivati, si parte per Dongchuan, le terre colorate, andiamo subito a fotografare il tramonto a Lexiaguo, è bello, ma non con i colori che ci aspettavamo, purtroppo ci sono già stati tanti raccolti e non c’è più tanta varietà di colori. In compenso ci sono tanti giapponesi e cinesi con macchinoni enormi pronti a fotografare un tramonto un pò scialbo. Ci spostiamo a Lipuao, ma il primo posto non è un granchè e così andiamo oltre, camminiamo tra i campi coltivati facendo attenzione a non pestare patate ed altro ma anche qui non si vede molto. Siamo un po’ delusi. Alle 7 torniamo in albergo dove ci preparano una cena: verdure stufate piccanti, spinaci lessati e serviti nella loro acqua, patate passate con cipolla, straccetti di carne saltati con funghi e riso tutto servito col te, non male, ma in seguito sarà sempre così…stesse cose ovunque.

H 6.30 partiamo per vedere l’alba a Damakan, soliti giapponesi pronti a fotografare, poca luce e poco di tutto. Rubiamo qualche foto, saliamo su un’altura , fa molto freddo e l’alba è molto sul normale senza colori spettacolari. Alle 7.50 partiamo e ci fermiamo al Beatiful Garden per foto, questa volta, belle. Dopo Kunming sosta per pranzo, scelto dalla guida, e mangiamo bene spendendo pochissimo, anatra arrosto e varie verdure, fotografiamo la cucina e così vediamo che saranno tutte precise: vetrinette con tante verdure e diversi tipi di carne, scegli quello che vuoi e alla fine è sempre preciso. Poi tutta una tirata verso Dali. Il paesaggio è molto bello, un susseguirsi di campi coltivati, colline e casette dai tetti tipici e tante pannocchie di mais stese ad essiccarsi (abbiamo saputo che le usano come mangime e solo una piccola parte viene macinata ad uso commestibile.. e pensare che una buona polenta!!!) Trasferimento lungo, fa caldo e verso Dali il traffico rallenta la nostra “CORSA” arriviamo alle 18.30 La casa di Mr. Zhao è in un villaggio distante dal centro, ma è nuovissima e molto bella. Siamo ospiti a cena, nel portico aperto (fa un po’ freddo) ma la cena è veramente squisita e molto varia, inoltre ci offre una bottiglia di vino e la grappa di riso. Satolli e riscaldati tutti si prestano alla passeggiata nel villaggio (che poi troveranno deserto e ritorneranno subito) Mr. Zhao offrirà un te secondo il rito.

In questo villaggio c’è il mercatino consueto, compriamo pantaloni felpati per il freddo del nord e facciamo tante foto. Andiamo a Wase sul lago Erhai. Barchetta per l’isola di Putuo per vedere il piccolo tempio. Arriviamo al villaggio di Xisou, molto carino che vedremo con calma domani, mangiamo pizze dolci e alle verdure nella piazzetta poi andiamo all’imbarcadero per la pesca ai cormorani. Sarà una cosa turistica, ma in generale ci è piaciuta. Arriviamo in barca in mezzo al lago dove altre 2 barche ci aspettano, in una ci sono un suonatore e una cantante che incitano i cormorani a volare e l’altra con 2 pescatori e una decina di cormorani che all’inizio sembra proprio che vogliano scioperare ma poi si lanciano e tirano su belle prede. Sbarchiamo all’isoletta piena di ristorantini che cuociono il pescato ed altri piccoli pesci (ma noi purtroppo abbiamo già mangiato, sarebbe stato meglio mangiare qui) Siamo attorniati da orti con verdure gigantesche. Torniamo a bordo, vediamo una barca dove un gruppo in costume fa un piccolo spettacolo, ma ci basta vederlo da lontano. Andiamo alle 3 Pagode: a 2 km. dalla porta settentrionale della città, con la catena delle montagne verdi alle spalle, rappresentano il simbolo della città e sono tra le strutture esistenti più antiche della Cina sud-occidentale. Alle 17.30 andiamo nella città vecchia di Dali. Sembra un grande centro commerciale: file e file di negozi (tra l’altro con cose bellissime) poi una strada con bar e ristoranti con musica a tutto volume , la zona degli artisti e quella degli studenti sempre con ristorantini e negozi. Alcuni vanno a farsi i massaggi, altri a passeggio poi ci incontriamo a cena in un piccolo ristorante “Good Panda” nella zona degli artisti.

Oggi andiamo a Xizou, visita al mercatino e poi alla casa BAI c’è anche un piccolo teatro e assistiamo allo spettacolo sulle usanze, al corteggiamento, al matrimonio. Ci viene offerto il te anzi tre: uno semplice, uno dolce e uno piccante . H 12.15 solita pizzetta e si parte per Lijiang. Bel panorama tra vallate, monti e campi di grano. Andiamo nella Old un labirinto di vicoli acciottolati, canali e lanterne rosse, case di legno alcune traballanti, gente, gente e confusione. Ma splendida. E’ forse meno bella Venezia invasa dai turisti? Così è Lijiang invasa dai turisti, dai rumori, dai suoni, dai colori. Dai profumi. La guardo e penso “ Bella, bella” non so per gli altri, ma a me fa questo effetto. Strade piene di ristoranti, altre piene di negozi e altre piene di discoteche, ce n’è per tutti i gusti.

Oggi visita al Palazzo della famiglia Mu , che era la residenza di uno dei capi dell’etnia naxi, è stato restaurato dopo il terremoto del 1996. Il posto è molto bello arroccato su un lato della Collina del Leone, questo interessante palazzo fu la residenza del clan Naxi Mu che governò la città per più di 400 anni. Una sola famiglia dominò per 22 generazioni fino al 1723 e il palazzo testimonia tutta la loro potenza e la loro ricchezza. Le sue 162 sale di varie dimensioni sono separate da cortili e la struttura simula quella della città proibita. Poi il Monastero della Vetta di Giada, si trova ai piedi dello yulong Xueshan e fu fondato nel 1756, la sua maggiore attrattiva è la Camelia dei Diecimila Fiori che negli anni della Rivoluzione Culturale, un monaco del tempio continuò ad innaffiare di nascosto rischiando la vita. La gente del posto sostiene che tra febbraio e aprile la pianta produca almeno 4000 germogli. Noi abbiamo visto i boccioli, ma ci sono foto col monaco sotto l’albero in fiore. Andiamo a Baisha, un piccolo villaggio nei pressi di diversi antichi templi, è una località affascinante. Prima di diventare parte dell’impero Yuan fu la capitale del regno Naxi. Il tempio principale degli affreschi è chiuso per restauri. Vediamo quelli nel Palazzo Dabaoji, nel tempio Liuli e nel Dading Gè, poi ci dirigiamo dal dottor HO SHI XIU un leggendario erborista portato alle luci della ribalta dallo scrittore Bruce Chatwin. Oggi ha 91 anni e con entusiasmo racconta della sua vita, dei suoi studi e degli incontri fatti. Molte le foto e gli articoli che parlano di lui. Si parte per il Parco del Drago Nero bello e rilassante, una bella camminata dopo tanto bus. Il panorama del Monte di Neve del Drago di Giada che si gode da qui è uno dei più fotografati. Questa sera HOT POT il piatto più famoso con tanto di maialino cotto alla griglia (peccato che fosse poco) in compenso tante verdure e tipi di carne da cuocere in un pentolone bollente di brodo posto al centro tavola sul fornello.

Oggi direzione Zhongdian , prima sosta all’ansa del fiume Yangtze, una torre belvedere piena di turisti orientali, super turistico e con vista niente affatto spettacolare. Le foto viste su internet sono fatte dall’alto e con il fiume in piena e per questo molto belle, la realtà vista dal basso è mediocre. Ma è sulla strada per Zhongdian e non ci ha portato via troppo tempo. La lunga scala che porta al belvedere attraversa negozi di souvenirs, erbe medicinali di ogni tipo, donne anziane naxi in costume che cantano. H.10.00 partiamo per la gola del salto della tigre. Questa gola lunga 16 km. è fra le più profonde al mondo e raggiunge un’altezza di 3900 metri dalle acque del fiume Jinshà Jiang c’è una terrazza panoramica, molti scalini e vento gelido. I più temerari scendono quasi fino al fiume. Alle 15.50 arriviamo a Shangri-Là, prendiamo il bus locale per il monastero GANDEN SUMTSELING GOMPA, questo monastero tibetano, il più importante della Cina sudoccidentale, risale a 300 anni fa e ospita circa 600 monaci. Il tempio ha la ruota della preghiera più grande del mondo ed il tetto è ricoperto di lamine dorate che alla luce del tramonto donano al profilo dell’edificio contro la montagna un’aura ancora più magica. Finalmente la mitica Shangri-Là, il nostro pulmino si ferma davanti a una piazza dove c’è gente che balla, trascinandoci le valigie arriviamo al piccolo centro, un tipico agglomerato tibetano, fatto di case di pietra e legno con stradine anch’esse di pietra. Il nostro albergo Noa Inn spartano, ma carino, un po’ freddo, ma con scaldasonno e piumini. Alla notte ci sono 7 gradi sottozero. Ceniamo al Tibetan Cafè vicino all’albergo, molto carino con una grande stufa accesa e ottimo cibo tra cui lo yak (che io mangio con patate al forno, ottimo) poi giro per shopping fino alla piazza (un’altra) dove c’è sempre gente che balla. E’ freddissimo.

H .8.30 Siamo sempre sottozero, partiamo, la strada è bellissima tra le montagne, poi una serie di tornanti portano al fondo valle, costeggiamo un fiume che si allarga quasi ad essere un lago. Ai bordi della strada cespugli altissimi di margherite gialle e stelle di Natale. Ogni tanto troviamo tratti di strada dissestati per lavori, si risale. Piccole case fatte coi tronchi degli alberi, sembra di essere sulle nostre dolomiti. H 18.30 siamo a Luoshui sul Lugu Hu. Andiamo a vedere la danza del fuoco, anche questa molto turistica, ma è normale sono cose fatte per noi turisti.

h 8.15 visita casa Mosu (dove vige il matriarcato) ci fanno una ricostruzione di come il ragazzo sotto la finestra aspetta, se la ragazza canta lui ha il permesso di arrampicarsi e passa dalla finestra, poi appende il cappello fuori per far capire che è in quella casa. All’interno ci spiegano come venivano usate le varie stanze e di come la nonna o la mamma gestiva la casa con tutti i figli. Ci offrono il loro liquore “SULIMI” Passiamo alla stanza del te che beviamo e che poi compriamo. H 9.30 siamo all’imbarcadero pronti per andare all’isola LIWUBI dove c’è un tempio. Le barche sono a remi. Il tempio è sulla collinetta 20 minuti per salire. H. 11.30 siamo di nuovo sul nostro pulmino, andiamo al ponte degli innamorati (i ragazzi lo attraversavano per venire a corteggiare le ragazze).Oggi la trasferta è molto lunga, arriviamo a Shaxi alle 21.00.

Al mattino giro nel paese che è molto bello: le case in legno e le stradine tortuose e acciottolate che nascondono cortili, la piazza col suo albero secolare che ricorda il punto di incontro dei mercanti che scambiavano i pani di tè con i cavalli tibetani. Shaxi un tempo era una tappa importante per le carovane che percorrevano le antiche strade del tè spostandosi dallo Yunnan all’India. Shaxi è l’oasi carovaniera meglio conservata ed è il posto più “Yunnan” che si possa vedere. Abbiamo visto il tempio buddista e il caravanserraglio, una casa bellissima, ma purtroppo mal tenuta, che vanta un palco teatrale particolare piuttosto insolito nel contesto rurale cinese. H 10.30 si parte per Shibaoshan dove ci sono le grotte della montagna del Tesoro di Pietra ed il tempio della Campana di Pietra. Ci sono molte scale da scendere (poi sarà più faticoso risalire) e si arriva alle grotte che custodiscono alcune sculture rupestri di fattura tra le più belle della Cina meridionale (vi sono poi sculture ardite di genitali femminili) e alcune rocce a forma di tartaruga. PIOVE. Fino ad oggi il tempo è sempre stato bellissimo, sole e temperature miti di giorno. Saltiamo Shilin in programma (la faremo al ritorno) per andare direttamente alle risaie, dobbiamo arrivare in tempo per il tramonto, usciamo dall’autostrada a Kuyulan, cominciamo a salire, piove poco, ma è nuvoloso, smette di piovere e fa capolino il sole, ma poi NEBBIA. Si scende nella vallata piena di bananeti e piante tropicali la nebbia svanisce. Costeggiamo il fiume rosso Hong He, intanto la nebbia è sempre più fitta, in Romagna si dice che si taglia col coltello. Durante la notte piove. Speriamo in un bel vento che alzi la nebbia.

H 7.30 colazione sempre più scarna, h 8.30 ci muoviamo a piedi, ma non si vede niente, solo una donna a spasso col maiale!!! Col bus andiamo al villaggio delle minoranze etniche, ma oltre al fango per terra c’è poco da vedere e da fotografare. Ci spostiamo in altri punti panoramici, ma senza risultato, riusciamo a fare solo qualche foto grigia. Le previsioni sono che ci sarà nebbia tutto il giorno e forse anche domani. Non ho letto nessuna relazione che parlasse di cotanta nebbia, sì quella della notte che col sole poi si alzava, ma così… H 14.30 Partiamo molto delusi, le risaie erano lo scopo principale del viaggio in Yunnan. Appena scesi a valle c’è il sole. Arriviamo a Jianshui alle 19.00.Andiamo subito al Ponte dei Draghi Gemelli, peccato che sia buio e riusciamo a fare solo 2 foto. Lo attraversiamo, mentre Jhao ci aspetta dall’altra parte. E’ veramente bello. PECCATO. E pensare che stasera c’era un tramonto splendido. Entriamo a Janshui dalla porta Chaoyang tutta illuminata e sede di una splendida sala da tè.

A piedi andiamo al Tempio di Confucio, è stato costruito su imitazione di quello di Qufù (città natale di Confucio) è il terzo tempio confuciano della Cina per grandezza, sorge sulle sponde del lago Xuè è tanto esteso che viene chiamato mare. Per quasi 750 anni è stata la sede di una scuola rinomata per i suoi alti livelli di insegnamento. Ci sono tante persone: cantano, ballano, fanno tai-chi, In un gazebo in mezzo al lago alcuni vecchietti suonano strumenti antichi. Poi ci dirigiamo alla casa ZHU, questo bel complesso di 20.000 mq. risale alla dinastia Qing, fu realizzato nell’arco di 30 anni e comprende antichi palazzi, residenze familiari, laghetti e giardini incantevoli. La famiglia Zhu si affermò grazie alle rendite di un mulino e di una taverna e si dedicò a svariate attività commerciali: dall’alluminio di Gejiù all’oppio di Hong Kong, per poi perdere tutto nei disordini che seguirono la Rivoluzione del 1911.
Poi proseguiamo per la grotta delle rondini. Una lunga scalinata ti porta all’ingresso delle grotte, saliamo sulla barca-DRAGO ed entriamo, una guida accende le luci al nostro passaggio facendoci vedere le stalattiti (alcune troppo colorate, un po’ “baracconate” ) poi scendiamo ad una grande piattaforma piena di tavoli e ristorantini, (la grotta alta) ancora scale per salire ad altre rocce… “questa meraviglia della natura e dell’ornitologia ha le formazioni carsiche più grandi dell’Asia, sono molto suggestive, ma ancor più sorprendente è la presenza di centinaia di migliaia di rondini che vi si radunano in primavera ed estate. La grotta è divisa in due parti: una alta e asciutta, l’altra bassa e umida. Quella più alta è così grande da poter contenere un padiglione a tre piani e un albero. Vi si accede tramite passerelle pedonali. Il Fiume Lù scorre nella parte più bassa della grotta per circa 8 km. E’ una visita interessante che consiglio di fare. Si risale al parco da una strada evitando le scale.
Alle h 13.00 si parte destinazione SHILIN la foresta di pietra, arriviamo alle 14.00. Come dice la L.P. è una via di mezzo tra una trappola per turisti e una vera meraviglia naturale, un po’ troppo curato il prato su cui svettano i pilastri di pietra togliendo così la veridicità dell’ambiente. Comunque rimane un complesso di bizzarre quanto straordinarie formazioni carsiche. Si tratta di un imponente insieme di pilastri di pietra calcarea grigia, il più alto dei quali raggiunge i 30 mt. che la pioggia ed il vento hanno eroso e modellato nelle fantasiose forme attuali, Secondo la leggenda, la Foresta di Pietra, fu creata dagli Dei, che scavarono nella montagna un labirinto per gli amanti in cerca di luoghi appartati. Ci sono centinaia di cinesi in visita (ma quelli li abbiamo trovati ovunque) e donne di etnia Sani che ti rincorrono per vendere souvenir (ed anche qui abbiamo comprato)

H 8.45 pronti per Dian Chi. La giornata è bellissima. Il lago Dian Chi, gli abitanti di Kunming dicono che chi non ha visto le Colline Occidentali non ha visto Kunming. Le Xi Shan si innalzano sulla sponda occidentale del lago, sono ricche di sentieri e di templi e altri siti molto interessanti. Sono anche chiamate le colline della bella Dormiente per la forma del suo profilo. Saliamo con la “gondola” e poi un tratto con la seggiovia, fa un po’ fresco, ma la vista da quassù è splendida, ed arriviamo alla Porta del Drago il tempio più alto, poi scendiamo tra scalette e stretti sentieri scavati nella roccia . Si tratta di un gruppo di grotte, sculture, corridoi e padiglioni scavati nella parete rocciosa tra il 1781 e il 1835 da un monaco taoista e dai suoi abitanti che, a quanto si narra, si tennero attaccati alla roccia contando solo sulla forza delle braccia. Da quassù si ammira il panorama del Dian Chi. Scendiamo al tempio Huating: Ai piedi delle Colline, il tempio Huating (Huatingsi) è uno dei pochi, in Cina, ad avere conservato sotto al proprio portico d’entrata le due statue colossali e minacciose dei numi guerrieri, gli ufficiali Heng e Ha, “il fiutatore e il soffiatore”. Un tempo erano le prime ad accogliere i fedeli, con il Drago azzurro e la Tigre bianca, nei templi taoisti. Si credeva che le narici del “fiutatore” tintinnassero come una campana ed emettessero dei “raggi della morte”, mentre Ha soffiava dei “gas asfissianti”. Si tratta di personaggi mitici. Nel tempio principale si trovano tre enormi buddha laccati d’oro, seduti sul trono di loto.
Poi al tempio Taihua (Taihua Si) * (2 km dopo il Tempio Huating) Risalente alla dinastia Ming e con splendide camelie e magnolie. All’entrata un enorme gingko sarebbe stato piantato nel 1402 dall’imperatore Jianwen dei Ming, detronizzato da Yongle e rifugiato nello Yunnan. Da questo tempio bellissima la veduta del lago Dian. H 15.30 si va sul lago a fotografare i cormorani dal becco rosso che mangiano il cibo lanciato dalla gente. Quindi andiamo a vedere il Tempio di Bambù. Eretto sotto la dinastia Tang, fu ricostruito nel XIX secolo dal maestro e scultore sichuanese Li Guangxiu e dai suoi apprendisti, cui fu affidato il compito di forgiare le statue di 500 luòhàn (o arhat o saggi che hanno raggiunto l’illuminazione). In otto anni di lavoro hanno compiuto un’opera straordinaria riuscendo a imprimere nella pietra aspetti umani tra realismo e surrealismo. Ogni arhat è di circa 1 metro di altezza ed è caratterizzato da particolari espressioni facciali e gesti del corpo raffiguranti i caratteri positivi e negativi del genere umano. Oggi le 500 statue sono il principale motivo di interesse del tempio, anche se all’epoca vennero considerate angoscianti da proibire all’artista di scolpire per sempre. (contando le sculture in base alla vostra età troverete la statua che rappresenta la vostra interiorità) In un altro padiglione vi sono colonne con draghi che fluttano nell’aria e in un altro centinaia di Budda dorati.
Poi attraversiamo Kunming per andare al parco del Lago Verde, ma arriviamo che è quasi buio. Peccato perché il parco è il luogo ideale per vedere il viavai, praticare tai chi o semplicemente per passeggiare tra la gente del posto. Chi suona, chi gioca a carte. Numerose le bancarelle con frutta e souvenir. E così via allo shopping: castagne bollite e collanine e braccialetti.

H 9.15 andiamo al tempio Yuantong: il più grande complesso buddista di Kunming, c’è molta gente e assistiamo ad una cerimonia e al canto di un gruppo di monaci. Costruito più di un millennio fa quando la provincia dello Yunnan era ancora parte del regno di Nanzhao è una struttura interessante. Il tempio è inusuale per la sua entrata che si trova alla base di un sentiero pendente. A metà del sentiero c’è un arco ornamentale con 4 personaggi cinesi e alla base si trova il complesso costruito intorno alla sala Yuantong. Sul retro del tempio è stata aggiunta una nuova sala che ospita una bella statua di Sakyamuni dono del Re della Thailandia. Poi ci rechiamo alle Pagode della dinastia Tang: la Pagoda Occidentale, la più interessante, che sorge accanto a un popolare luogo di ritrovo degli anziani della zona, che si radunano per bere tè, giocare a carte o a mah jong. La Pagoda Orientale, ricostruita dopo un terremoto, una zona nuova con bellissime sculture in bronzo, negozi, ristoranti e bar. Finalmente ci concediamo una fetta di Cheese-Cake ed un buon caffè. Mercato dei fiori e degli uccelli. Fiori pochi, ma uccelli ed accessori per loro TANTI e tante bancarelle. Ultima sera, andiamo a teatro a vedere i Dynamic Yunnan: uno spettacolo MERAVIGLIOSO la prima ballerina e coreografa YANG LIPING è veramente favolosa, il gioco di luci ed effetti è spettacolare, siamo felici di averlo visto.

ADDIO YUNNAN (o arrivederci, dobbiamo tornare a fotografare bene le risaie senza nebbia)

Katia Emiliani

 


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